Fratelli Rossetti festeggia quest’anno un importante traguardo: Brera, il mitico mocassino con i fiocchetti, vera e propria icona del brand milanese, compie mezzo secolo.
Brera nasce nel 1968: proprio nell’anno in cui l’Europa è attraversata da grandi movimenti culturali e sociali destinati a cambiare la storia del Continente, Renzo Rossetti propone una rivoluzione in termini di stile. In un'Italia ancora austera, non avvezza alla cura dell'accessorio, in cui l'essenzialità non è un trend, ma lo stile di vita quotidiano, l’introduzione del “fiocchetto” rappresenta una grande novità nel panorama della moda.
Brera, che deve il suo nome allo storico quartiere milanese che con la sua atmosfera libertina e priva di pregiudizi lo ha ispirato, compie un’altra importante rivoluzione: nato inizialmente come un modello da uomo, viene presto declinato in una versione femminile, diventando uno dei simboli dello stile mannish.
Oggi, come allora, Brera rompe gli schemi, vestendosi di materiali inusuali e dettagli inediti. Spicca in questa stagione la ricca variante con ricami e il nome cucito a mano sul lato, realizzata per celebrare il cinquantenario. Grande novità è il modello con morsetto decorato da ciondoli di gioielleria: un’ostrica, un fiocchetto con metallo logato e una nappona da passamaneria, per un’eleganza raffinata e ironica. Non mancano le proposte dal sapore artigianale come nel modello realizzato con pellame decolorato e poi dipinto nuovamente a mano. Quest’ultimo è arricchito da dettagli in raso sulle nappine, nel giro del mocassino, nel sottopiede e nell’orlatura. Infine la versione young si caratterizza per una suola ultraleggera e la cucitura a zig-zag in colore a contrasto.
A fianco del Brera, Fratelli Rossetti propone una collezione che gioca sui dualismi e l’ambiguità.
Calzature dai forti connotati maschili sono addolcite da decori vezzosi come le perline o i charms.
È riconfermato il concetto #sexyinflats di cui Fratelli Rossetti si fa ambasciatore sin dagli anni ’70: la femminilità non è una questione di tacchi, ma di stile. Anche le calzature da uomo, presentate per la prima volta durante la Settimana della Moda Donna, fanno leva sugli opposti: i volumi massici sono aggraziati da dettagli raffinati come le cuciture a contrasto o i ricami dal sapore esotico.
Il dualismo è rappresentato da un allestimento fuori dagli schemi: la sontuosa sala di Palazzo Visconti è contaminata da elementi pop che rompono la tradizione. Il virtuale incontra l’analogico creando un dialogo immaginario fra la scarpa e lo spettatore.