ANNI ‘40

L'INCOSCIENZA

Dopo la fine della guerra, l’Europa faticosamente torna alla normalità. Sono gli anni del cinema neorealista, di una riscoperta femminilità nella moda, di Frank Sinatra e Humphrey Bogart. I negozi sono mancanti di tutto ma la gente comune trova incredibili risorse per far fronte alla crisi.

È proprio allora che un giovanissimo Renzo Rossetti e i suoi fratelli iniziano, quasi per caso, ad occuparsi di scarpe sportive. Le incognite superano le certezze ma la determinazione è tale che le prime scarpe prodotte sono indossate dai campioni italiani di pattinaggio artistico e di hockey.

“Forse è stata una certa dose di…incoscienza giovanile a sorreggerci e a farci andare avanti. Incoscienza? Volontà? Impossibilità di smettere? non l’ho mai capito: probabilmente le tre cose messe insieme”.

ANNI ‘50

I PRIMI GRANDI PASSI

Ben presto i Rossetti si rendono conto che il mercato delle scarpe sportive non offre per loro ulteriori sbocchi e, senza esitare, decidono di ricominciare da capo e iniziare l’avventura della produzione delle scarpe in cuoio. Si lavora giorno e notte, con tanta passione ma pochissimi mezzi. L’esperienza precedente torna utile: vengono realizzate alcune ballerine da donna e alcuni modelli maschili con una lavorazione estremamente flessibile adottata nelle scarpe sportive. Non solo: per alcune lavorazioni si passa dalla cucitura manuale a quella con le macchine Goodyear, come già era stato fatto per le calzature da ciclista.

Nasce la prima collezione Rossetti con una linea che si distingue dalle altre proposte dell’epoca, tutte molto simili.

Nel 1958 si apre la prima fabbrica in via Gajo a Parabiago, dove la ricerca e la fedeltà a uno stile funzionale pongono le basi per il futuro dell’azienda.

ANNI ‘60

LA RIBELLIONE

I Rossetti diventano sempre più esigenti con se stessi e, decisi a raggiungere l’eccellenza, studiano l’opera dei grandi calzolai su misura, intessendo ottimi rapporti con i migliori artigiani del momento.

Parallelamente si accorgono che, benché ovunque si respiri la vertigine del cambiamento, le calzature sono rimaste ancorate a vecchi modelli. Lavorando sulla forma e i pellami i Fratelli Rossetti danno così inizio alla loro rivoluzione.

Si sperimenta con le tinte: nascono la scarpa “anticata” che ricorda le venature della pittura a olio, e il trattamento “spazzolato”; si utilizzano nuovi e insoliti materiali come lo struzzo, il pitone, pellami vegetali e il pecari, materiale usato solo per i guanti. Anche l’estetica si rinnova: per discostarsi dalle classiche forme a punta si dà spazio ai mocassini, ai polacchetti e ai dettagli particolari.

Il lavoro aumenta e c’è bisogno di più spazio: nel 1968 viene aperto un nuovo stabilimento a Parabiago. Nel 1969 Renzo Rossetti vola a New York dove il made in Italy trova il primo terreno di conquista.

ANNI ‘70

LE COLLABORAZIONI

Pur mantenendo ben salda la loro identità e rifiutandosi di nascondere il proprio nome dietro ai grandi marchi, i Fratelli Rossetti lavorano al fianco dei grandi nomi che segneranno la storia della moda. Sono collaborazioni basate sull’ascolto reciproco che costituiscono il patrimonio culturale e affettivo dei Fratelli Rossetti.

Un giovane Giorgio Armani disegna una bellissima serie di modelli Yacht, la nuova linea per il tempo libero nata in quegli anni.

Valentino, Pierre Cardin, Yves Saint Laurent, Mila Shön, Gucci, Ferragamo, Karl Lagerfeld e Dumas Hèrmes: grazie a queste ispirate collaborazioni la ricerca e l’artigianalità dei Rossetti si unisce alle menti più creative dei nostri tempi con risultati unici.

Nel 1971 vengono realizzate le prime calzature da donna; è il periodo della moda unisex, in cui l’abbigliamento maschile attinge da quello femminile e quello femminile si uniforma a quello maschile. Fra le altre contaminazioni è da notare il grande successo dei cinturini con la clip metallica che si aprono a scatto come i modelli più preziosi degli orologi.

Il 1977 vede il lancio della Green, una linea giovanile che punta soprattutto sui mocassini nello stile penny-loafer.

ANNI ‘80

L’IDENTITA' FAMILIARE

I designer Massimo e Lella Vignelli creano il nuovo logo dei Fratelli Rossetti, inserendoli a pieno titolo in un’epoca in cui l’immagine e la comunicazione assumono un ruolo sempre più preponderante per l’affermazione sul mercato. Il cambio di logo corrisponde anche a un cambio di nome che da “Rossetti” diventa “Fratelli Rossetti” a sottolineare la natura familiare e la continuità generazionale dell’azienda.

A togliere ogni indecisione relativa al cambiamento è Luca che, ancora bambino, sorprende il papà notando: “Anche noi figli, siamo fratelli”.

In questi anni la moda diventa più appariscente e il design delle scarpe femminili osa con colori e geometrie particolari.

ANNI ‘90

LA NUOVA IMMAGINE

Tra il 1990 e 1991 si dà vita a un vero e proprio “engineering Fratelli Rossetti”, ossia un’attenta progettazione volta ad unire il confort del light trekking all’eleganza di sempre.

Dopo accurati studi anatomici, dei materiali e di una nuova linea estetica, fa la sua comparsa Flexa, un nuovo modello in grado di adattarsi ad ogni evenienza grazie alla sua anima tecnica, senza perdere l’allure di una scarpa artigianale.

In un periodo di grande stabilità stilistica, la ricerca si concentra sulla qualità, vero tratto distintivo del marchio. Si privilegia l’attenzione per i dettagli e l’idea di un prodotto che, con le dovute cure, duri nel tempo.

A metà degli anni Novanta l’immagine dei Fratelli Rossetti si rinnova: s’inaugura la collaborazione con Giovanni Gastel, il fotografo che da allora interpreta il marchio con i suoi scatti indimenticabili e viene contattato Peter Marino per l’arredo del nuovo negozio in Madison Avenue a New York, che, grazie al lavoro del celebre architetto, rappresenta al meglio l’idea di lusso e cura dei particolari che i Rossetti desideravano esprimere.

ANNI 2000

NUOVI MONDI

Quasi fosse un ritorno alle origini, l’interesse per le scarpe sportive ripreso con la Flexa continua con la Active, mentre le contaminazioni fra scarpe femminili e maschili rispecchiano l’evoluzione del gusto. Il cinquantesimo anniversario dei Fratelli Rossetti è celebrato con un importante riconoscimento:
le Poste Italiane emettono un francobollo ufficiale dedicato al marchio, simbolo del made in Italy nel mondo.
Questo momento importante è coronato dal passaggio generazionale: Diego, Dario e Luca sono pronti per diventare il nuovo motore dell’azienda, perseguendo la tradizione ma anche aprendosi ad un inevitabile cambiamento.